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Ammaniti e il talento

23 Novembre 2005 by Admin

FotinaIn genere non amo gli scrittori italiani e aspetto un suggerimento importante prima di abbandonarmi alla lettura di un romanzo scritto da un italiano. Ciononostante la settimana scorsa sono rimasto folgorato. Avevo tra le mani Io non ho paura di Niccolò Ammaniti e come una pistola fumante lo avevo appena finito di leggere.
Premetto che avevo impiegato almeno tre anni a convincermi dell’idea che forse dovevo leggere Ammaniti. Sapevo chi era dai tempi in cui non si faceva altro che parlare di Cannibali e col tempo mi ero convinto che bravo doveva pur esserlo se scriveva nelle pagine culturali de La Stampa e in particolare su TTL. Non che sia un lettore del quotidiano torinese, ma so – culturalmente parlando – quanto sia importante TTL nel panorama giornalistico nostrano e quando ho l’opportunità lo leggo.
Fatto sta che sono rimasto sorpreso dalla bravura di Ammaniti. Mentalmente l’ho subito paragonato a Ian McEwan. Io non ho paura è un meccanismo perfetto, strutturalmente parlando è misurato, equilibrato, non eccede mai. Stilisticamente è pulito e soprattutto drasticamente preciso, dote difficile da trovare negli scrittori delle nostre parti. Dal punto di vista psicologico prendo buona l’affermazione di un’amica che dice che “è grandioso nel modo in cui ricostruisce i pensieri dei bambini”. E poi ha una panorama visivo forte, evocativo che promette bene per il futuro. In poche parole ha talento da vendere!

FotinaBeh, oggi giravo in libreria e mi è capitato per le mani un altro autore di cui ho sentito molto parlare ma non ho mai letto. E’ un americano ed è già molto noto ai più, si tratta di Joe R. Lansdale. Quello che mi ha colpito però è stato trovare un commento di Ammaniti sulla seconda di copertina. Per la precisione: “Leggendo le storie di Lansdale si sente l’odore della terra, il puzzo acido del sudore, il lezzo rancido di paesini sparsi nel deserto. Ha un’attenzione al paesaggio che mi ricorda Cormac McCarthy… Il suo primo racconto che ho letto mi ha steso come un pugno e mi ha fatto capire meglio cosa significa la parola talento.

…talento! Ammaniti parla di “talento” per Lansdale wow!
Forse è il caso che legga questo Tramonto e polvere. L’unica indecisione è se comprare l’edizione inglese o se affidarmi a quella Einaudi che però costa più di 10 euro – per la precisione 14,8 ‘‚¬ – e la cosa mi urta alquanto. Un libro non dovrebbe mai costare più di 10 euro, non quando un cinema ne costa addirittura 7,5 euro e una pinta di Guinness a Dublino rischia di superare i 5 euro…


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