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Luglio, 2005

  1. Dostoevskji e la forza romantica delle parole

    Luglio 15, 2005 by Admin

    Le canaglie deridono la mia ignorante e retrograda fede in Dio. Quei babbei non si sono nemmeno mai sognati una forza di negazione di Dio come quella che ho messo nell’Inquisitore e nel capitolo precedente, la risposta al quale è data da tutto quanto il romanzo. Non è come un imbecille qualsiasi (fanatico) che io credo in Dio. E quelli lo vogliono insegnare a me e ridevano della mia arretratezza! Si, ma la loro stupida natura non si è nemmeno mai sognata una forza di negazione come quella che ho attraversato io. Loro vorrebbero insegnare a me!
    Fëdor Mikhailovič Dostoevskij (note a I fratelli Karamazov)


  2. John Fante …parole come gocce di sangue

    Luglio 8, 2005 by Admin

    All’improvviso il mio mondo si capovolse. Il cielo precipitò. Il libro mi inchiodava. Mi vennero le lacrime agli occhi. Il cuore mi batteva forte. Lessi fino a quando mi bruciarono gli occhi. Mi portai il libro a casa. Lessi un altro libro di Anderson. Leggevo e leggevo, ed ero affranto e solo e innamorato di un libro, di molti libri, poi mi venne naturale, e mi sedetti lì, con una matita e lungo blocco di carta, e cercai di scrivere, fino a che sentii di non poter più continuare perché le parole non mi sarebbero venute come ad Anderson, ma solamente come gocce di sangue dal mio cuore“.
    John Fante (tratto da Sogni di Bunker Hill)

    …come gocce di sangue!
    Scrivere. Scrivere con il fluido che ci tiene in vita. Buttare parole su un foglio di carta come respirare. Ecco cosa diventa fare il mestiere di scrittore per chi non è abbagliato dall’illusione della letteratura per la letteratura, del calligrafismo per il calligrafismo. É inutile voler scrivere se non si ha abbastanza vita da raccontare. É di vita che parliamo non di giochi ne tantomeno di stupide farneticazioni e masturbazioni mentali.