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‘Cinema’ Category

  1. E’ morto Bergman… no, no, noooooo!

    Luglio 30, 2007 by Admin

    Interrompo tutto quello che sto per fare per segnalare che è morto Ingmar Bergman. Non ci credo, non voglio crederci, no.
    Sono quelle notizie che non mi aspetto, anche se lui aveva 89 anni.
    Fotina
    La cosa mi pesa tanto e più della morte di Mastroianni, un filo meno di quella di Kubrick. Sento che sta per crollare il mondo. Uno dei miei miti muore e sò che il mondo ha qualcosa di grandioso in meno.
    In questi anni ho dato lentamente credito all’idea che il presente attraversi una fase di decadenza. Ho anche pensato “bene, sono questi in genere i periodi in cui nascono i germogli culturali che danno la spinta verso il futuro”.
    Oggi più che mai vedo quanto la decadenza sia invece un imbruttimento del mondo che ci circonda. FotinaLa scomparsa di Bergman equivale alla scomparsa di una stella nel cielo, equivale al crollo di una delle cime di Lavaredo, alla desertificazione dell’Amazzonia. E’ come se il pianeta perdesse una delle sue bellezze, peggio, è come se venisse meno uno stimolo a migliorarsi, a creare qualcosa che non è, come se il destino dell’umanità si increspasse e rischiasse di essere compromesso per sempre.
    Certo parlo con dolore perché non ci sarà più un nuovo film dell’autore di Sussurri e grida – che per inciso quando vidi, mi tolse talmente il fiato che pensai di non essere più in grado di respirare. Parlo con sofferenza perché Fanny e Alexander mi ha incantato come poche pellicole. Parlo con tristezza perché l’intensità de Il posto delle fragole o de Il settimo sigillo non avranno più modo di essere parte di qualcosa di nuovo.
    Bergman, Ingmar Bergman, parliamo di lui, diamine!
    No, no, noooooo… non ci voglio e posso credere.
    Mi sembra di fare il conto alla rovescia, di avere dei miti e di perderli come le tessere di un mosaico…
    Lo so, è solo un momento di sconforto. In fondo le stelle muoiono, le stelle nascono. Eppure, allo stesso modo di quando seppi della morte di Kubrick, sento che mi hanno strappato qualcosa dentro…

    Guarda la notizia su: Corriere della Sera, La Repubblica, Il Messaggero, La Stampa, L’Unità, Il Sole 24 Ore, Il Giornale, RAI, BBC, CNN, The Guardian, International Herald Tribune, Le Monde, Liberation, Spiegel, Die Welt, El Mundo, El Pais


  2. Torna l’irriverenza di Lars Von Trier

    Dicembre 11, 2006 by Admin

    FotinaWow, wow, wow. Che dire del ritorno del caro Lars Von Trier al gioco dell’irriverenza spicciola. Leggo da alcune testate (La Repubblica, BBC News, CBC Arts) che il regista danese si è inventato un nuovo modo di stupire e colpire il suo pubblico. Con un gioco a premi tenterà di rendere le sue prossime opere più interessanti (almeno in Danimarca).
    Nel corso del suo prossimo film seminerà da cinque a sette “lookeys”, oggetti insoliti o comunque fuori contesto. Una volta individuati lo spettatore sarà invitato a scoprirne il significato. Il primo danese che ne svelerà il segreto vincerà 30 mila corone (circa 4 mila euro) e la possibilità di comparire nella sua pellicola successiva.
    Il gioco, più che spingere i danesi ad andare a vedere la pellicola, credo abbia lo scopo di invogliare il pubblico a una visione vigile durante la proiezione. Forse è un pò pretenzioso ma comunque buona fortuna al caro Lars…


  3. Oh, oh, oh vedo finalmente il trailer di Manderlay

    Gennaio 12, 2006 by Admin

    Non so cosa aspettarmi da Lars Von Trier. Mai.
    Mi ha sconvolto più di una volta e non ho nemmeno visto Dancing in the dark con Björk. Ora mi accorgo che era sfuggito alla mia attenzione il trailer di Manderlay, il secondo episodio della trilogia sugli Stati Uniti che il regista danese si è impegnato a realizzare.
    FotinaCome in Dogville la scenografia è quella di un teatro di posa. Come in Dogville si scava nell’ipotetico vissuto di un paesino americano agli inizi del secolo.
    Il personaggio principale pur non essendo interpretato da Nicole Kidman resta sempre lei, Grace Margaret Mulligan a cui questa volta presta il volto Bryce Dallas Howard. In compenso accanto a lei ci sono Danny Glover e Willem Dafoe.
    Dico che non so cosa aspettarmi perché anni fa quando vidi Le onde del destino (Breaking the Waves) rimasi sconvolto dall’interpretazione di Emily Watson che faceva la parte di una ritardata in un piccolo paese non ulteriormente specificato della Danimarca. Il personaggio della Watson, fervente credente, si convinceva che per salvare il marito in fin di vita doveva mercificare il proprio corpo come farebbe una ninfomane o, peggio, una prostituta. FotinaPer la carica lirica la pellicola mi aveva tolto il respiro. Il rapporto blasfemo con la religione era quanto di più nuovo avessi visto fino ad allora e da quella spaccatura sgorgava una potente poesia.
    Poi fu la volta de Gli idioti (Idioterne), che in realtà vidi svogliatamente perché sapevo fin troppo su Dogma ’95 e le polemiche che avevano accompagnato il movimento. Dogma ’95 è il manifesto di un gruppo di registi internazionali guidati da lui, Lars Von Trier, e da Thomas Vintenberg che si impegnava a realizzare film sulla base di 10 regole fisse che non potevano essere eluse. Le regole andavano dall’obbligo delle riprese a mano al divieto di utilizzare musiche e sonoro che non fosse in presa diretta. Gli Idioti rispetta i dettami alla lettera e nel ’98 quando venne presentato al Festival di Cannes venne accompagnato da critiche discordanti ma in ogni caso agguerrite.
    Il Dogma è ancora vivo e portato avanti da altri registi mentre lui, Von Trier, ha dichiarato negli anni scorsi di aver superato quel periodo e di essere passato ad altri progetti. FotinaE’ un regista che ama prendere in contropiede critica e pubblico così una volta scoperto il suo modo di scandalizzare andai a vedere i precedenti Europa e Riget (The Kingdom) per farmene un’idea approfondita.
    Riget in particolare mi riportò alle atmosfere surreali di un regista come David Lynch e, per qualche verso, al serial televisivo Twin Peaks, anche se poi l’opera di Von Trier è più lugubre.
    Infine due anni fa vidi Dogville al cinema e… che dire… forse è l’unico film per cui ho sofferto fisicamente.
    FotinaEro con la mia ragazza al cinema e mentre le immagini che scorrevano proponevano le violenze che subiva Nicole Kidman io stringevo le mani ai braccioli della poltrona e sentivo un sudore freddo scendermi dalla schiena. Non so cosa provi una donna a subire una violenza, ma se anche lontanamente potessi intuirlo beh, quell’intuizione si avvicinerebbe profondamente a quello che provai quel giorno. Questa è una ragione più che valida per aver il desiderio di vedere se Manderlay può anche solo lontanamente avvicinarsi a quei picchi emotivi che Lars Von Trier mi ha già fatto provare. Non fosse altro che per sentire con forza lo stridore con questa società anestetizzata.
    Causa tempo tiranno, mi fermo qui rimandovi al sito ufficiale di Manderlay con il trailer e altre features.