RSS Feed

Liberi di pensare quel che volete

1 Marzo 2006 by Admin

Trovo esilarante la difesa di Alessandro Baricco oggi sulle pagine culturali di La Repubblica. Lo scrittore torinese risponde alla mancanza di considerazione da parte della critica italiana e senza peli sulla lingua fa nomi e cognomi.
Per la precisione se la prende con Pietro Citati e Giulio Ferroni, due dei più importanti critici italiani, colpevoli a suo dire di “sottrarsi al confronto aperto”.
Baricco lamenta quel modo di fare da “mandarini” per cui si userebbe citarlo solo per denigrare la sua opera senza un minimo di reale critica. Capita così che mentre Citati parla delle Olimpiadi di Torino 2006 rimane deliziato dalla possibilità di dimenticare tutte le cose peggiori degli ultimi tempi, compresi “i volti di Roberto Calderoli e di Alfonso Pecoraro Scanio”, compresa “perfino l’Iliade di Baricco“. Di contro Ferroni applicandosi con impegno nella critica dell’ultimo libro di Vassalli prende le distanze “dalla stucchevole e ammiccante epica automobilistica dell’ultimo Baricco!”.
Non sono qui per prendere una parte nella vicenda, ma ho letto con interesse il pezzo dello scrittore di Seta che rende “leggero” tutto quanto scriva, pure un attacco sottilmente duro come questo.
Ho riso tanto poi quando afferma che se i Citati e Ferroni trovano così “stucchevole” un libro da lui scritto, un romanzo che “centinaia di migliaia di italiani si affrettano a leggere, e decine di paesi nel mondo si prendono la briga di tradurre”, forse sarebbe il caso “di darsi da fare per spiegare a tutta questa massa di fessi che si stanno sbagliando, e che la letteratura è un’altra cosa”.
La letteratura è anche e soprattutto un’altra cosa ma mi piacerebbe tanto leggere un Citati o un Ferroni che spiegano al vasto pubblico il perché e il percome sono una “massa di fessi”.
Senza offesa per i fessi…

(Vai all’articolo su La Repubblica o se vuoi discuterne segui cosa dicono su Lipperatura)


Nessun commento »

No comments yet.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *