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Marzo, 2006

  1. Circa il mestiere dello scrittore…

    Marzo 22, 2006 by Admin

    Leggo e riporto rapidamente le segnalazioni che mi arrivano dalle mie frequentazioni telematiche. Non ho il tempo per concedergli l’attenzione che meriterebbero ma almeno non fermo la catena e riporto la seconda e la terza puntata del tentativo di Alessandro Canzian su Nazione Indiana di fare il punto della situazione sul mestiere dello scrittore in Italia. (Leggi Leccare la lingua altrui come quando ci si bacia seconda parte o terza parte)


  2. Gli scrittori italiani e i loro ferri del mestiere…

    Marzo 9, 2006 by Admin

    Segnalo e sostengo il progetto avviato da Alessandro Canzian su Nazione Indiana intitolato Leccare la lingua altrui come quando ci si bacia. Così come precisa il sottotitolo (Gli autori italiani aprono il laboratorio) lo scopo è quello di dar vita a un confronto dialettico tra gli scrittori e le problematiche a cui essi si dedicano nel rapportarsi alla lingua. Scrivere_tA tale scopo Canzian propone una serie di interventi di autori italiani contemporanei che hanno mostrato un particolare interesse a questo tipo di problematica.
    Si tratta come dice Canzian di un’esortazione rivolta agli scrittori “ad aprire l’officina e mostrare i ferri del mestiere, a dire qual era l’intenzione espressiva dietro l’uso di questa o quella parola, di quel registro, di quel fraseggio.”
    Approvo, sottoscrivo e diffondo, per quanto mi è possibile, l’intento…


  3. Nell’attesa che tutto cambi…

    Marzo 8, 2006 by Admin

    Si ritorna al tram tram quotidiano e vengono lasciati alle spalle i tre giorni della settimana scorsa con gli interventi che si sono susseguito dopo la lettera aperta di Alessandro Baricco su La Repubblica.
    Il gattopardo thumbSinceramente sono deluso dell’atteggiamento degli intellettuali italiani. Le affermazioni di Baricco sono state contestate a causa della posa egocentrica dello scrittore. Eppure in esse c’era una critica più profonda a un’egemonia culturale italiana che sembra non aver fatto alcun passo avanti negli ultimi quindici anni…
    Sarò tacciato di baricchismo, ma sono stanco.
    Sinceramente e profondamente stanco di un negazionismo culturale che pretende di essere in possesso dell’unica verità. Sembra che la cultura sia una, sola e indivisibile, e che si sposti con le lente movenze di un vecchio dinosauro. Un animale che ha già passato il suo tempo ma non permette a nuove forme di vita di evolversi e moltiplicarsi.
    C’è quella frase pronunciata da Burt Lancaster ne Il Gattopardo di Luchino Visconti che recitava più o meno così: “A volte è necessario che tutto cambi affinché tutto resti come prima”. Siamo arrivati a questo punto? Ci resta solo l’attesa di una glaciazione perché il vecchio dinosauro muoia?
    Non lo penso e non l’ho mai creduto. Ma mi domando se sia poi una coincidenza che la crisi economica italiana coincida con questo periodo di crisi culturale…

    Oggi appare sempre su La Repubblica un articolo di Antonio Moresco (potete leggerlo su Lipperatura qui!) che riprende la polemica scatenata da Baricco. Lo segnalo per completezza, ma sono convinto che lo spirito della discussione è uscito dai binari positivi di uno scontro tra “la parte subalterna e la parte egemonica” della cultura italiana. Più interessante da questo punto di vista la critica di Tiziano Scarpa alle pagine culturali del Corriere della Sera su Il primo amore (la trovate qui!).